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Charivari Ensemble
Armonia delle Sfere
The bank of turf

gruppo
gruppo
Charivari Ensemble, Charivari Ensemble dal 1984 si dedica alla ricerca di musica strumentale medievale, rinascimentale e barocca. 

Armonia delle sfere è un gruppo musicale formatosi a Bologna nell'ambito del locale Conservatorio e costittuito da artisti provenienti da diversi ambiti della musica antica.
Musica tradizionale irlandese e scozzese.


 




Programmi per Concerti

Charivari Ensemble
  1. Un caffè con picander
  2. Il mondo va in giro
  3. Folìas
  4. Obbligato
  5. Le sonate di Handel per flauto dolce
  6. Le sonote di Francesco Mancini
    Sei Sonate dai "XII Solos for a Violin or Flute"
  7. Mi palpita il cor
    Arie e Cantate di Händel, Pasquini e A.Scarlatti
  8. Sono unite in ciel le sfere
    Arie e Cantate di Händel, Pasquini e A. Scarlatti
  9. Puer Natus In Bethlehem
    Concerto di Natale
  10. Hausmusik
    Omaggio a J.S. Bach
  11. Corelli-Torelli
  12. Il mondo va in giro
    (solo Sturmentale)- Da Scacchi a Berardi: "Il Mondo va in giro" viaggio strumentale nel Seicento musicale italiano





Il riposo dell'amore
“IL RIPOSO DELL’AMORE” La “cortezia” tra Languedoc e Limousin. Tra il XII e il XIII secolo, nel Sud della Francia, in un ambiente culturalmente raffinato e socialmente più elevato di altre regioni, sorse una rigogliosa letteratura sotto il segno della cortezia. Questo termine, che già appare nei primi maestri dell’arte poetica: i trovatori, è usato quasi sempre con valore etico o in funzione di un’emozione estetica; esso denota la virtù dell’amante perfetto, fedele alle regole della fìn’amors, l’amore vero, fonte di ogni virtù: mezura, jovens, jois, cortezia, pretz, valors, donars ecc., per il quale, come sostiene il poeta Bernart de Ventadorn, l’uomo ha pregio e valore ed è fonte di ogni virtù cortese. Il Riposo dell’Amore è un concerto-spettacolo sull’arte trovadorica e trovierica, che il gruppo di musica antica Charivari Ensemble ha in repertorio e che si avvale della collaborazione dell’attrice Sara Galli. Lo spettacolo, in costume, prevede la presenza in scena della voce recitante (che declama poesie di trovatrici e, a volte, la traduzione di alcuni versi tra quelli cantati) e di un gruppo di musicisti (da quattro a sei) che utilizzano per la performance una certa varietà di strumenti medievali: viella, liuto, flauto, cornamusa, symphonia, lyra, percussioni ecc.

CHARIVARI ENSEMBLE:
Daniele Salvatore: flauti dolci, pipe and tabor, zitera, saz, tamburello, voce
Graziella Guardiani: soprano, flauti dolci, percussioni
Marco Giacintucci: viella, lyra, symphonia, cornamuse
Sara Galli: voce recitante


IL RIPOSO DELL’AMORE
La “cortezia tra Languedoc e Limousin
Poesia e musica di trovatori, trovieri e trobairitz (fonti varie)
Estampies & Danses royales dal Ms BN. Fr 844 (fine XIII sec.)


il riposo dell’amore è una fatica, il suo inizio una malattia, la sua fine la morte”.
(Ibn al Faridh, Il Cairo, 1181 - 1235)

Anonimo (XII sec. – XIII sec): A l’entrada del tens clar (balada)
Arnaut Daniel (fine XII sec.): Lo ferm voler qu’el cor m’intra (sestina)
Anonimo (fine XIII sec.):  Danse
Guiraut de Bornelh (ca. 1140 – ca. 1200): Reis glorios (alba)
Anonimo: La Sexte Estampie Royal
Bernart de Ventadorn (sec. XII): Can vei la lauzeta mover (canso)
Anonimo: Danse real
Gillebert de Berneville (XIII sec.): Cuidoient li losangier (rotroencha)
Guillaume D’Amiens (2a metà sec. XIII): Prendés i garde (rondeau)
Anonimo: La Quarte Estampie Royal
Adam de la Halle (ca. 1230 – ca. 1288): Tant con je vivrai (rondeau)
Anonimo: La Quinte Estampie Réal
Raïmbaut de Vaqueiras (2a metà sec. XII – 1207): Kalenda maya (estampida)

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O i miei amanti
“O MIEI AMANTI” Villani e villanelle: l’amor scortese. La maggior parte dei brani in programma hanno una caratteristica che li accomuna: l’esibizione di testi che mostrano una prospettiva ‘al femminile’. La donna, una popolana quasi sempre (villanella è spesso sinonimo di contadinella), è qui la principale protagonista e non solo perché, come oggetto del desiderio, è al centro dell’attenzione dell’uomo, ma anche e soprattutto perché, nella maggior parte delle villanelle proposte, le donne cantano in prima persona, fornendoci, pur attraverso l’occhio del poeta/compositore maschio, un ‘punto di vista femminile’. Senza avventurarci in considerazioni di carattere storico-sociologico sul ruolo della donna e lungi dal voler proporre una lettura proto-femminista, in tale repertorio simile caratterizzazione rimane tuttavia interessante, potendoci offrire una panoramica sulle tematiche, inerenti la donna comune, più in voga nei repertori “bassi”, quale può essere considerato quello villanesco, il più vicino probabilmente alla perduta ed autentica musica popolare del tempo. Il programma è incentrato su composizioni del Cinquecento, la maggior parte delle quali si trovano in raccolte di villanelle, villotte e canzoni alla napolitana custodite presso la biblioteca del Conservatorio di Bologna.

CHARIVARI ENSEMBLE:
Silvia Testoni: voce
Emanuela Di Cretico: flauto dolce, storta
Daniele Salvatore: flauto dolce, storta, percussioni, flauto a tre fori e tamburo
Dante Bernardi: dulciana, storta, bombarda, fiscaletto
Stefano Rocco: liuto, chitarra
Elena Della Casa: clavicembalo


Anonimo
Ciaccona

Anonimo
dall’ “Apografo Miscellaneo Marciano” (XVI sec.)
Cossi esstrema è la doglia

Gian Domenico Del Giovane (Nola, ca. 1510 - Napoli 1592)
da “ Canzoni Villanesche a 3 voci ”, Venezia, 1545
Fontana che dai acqua
da “Canzoni Napolitane a tre voci, Libro Secondo”, Venezia, 1566
Si ben voltasse

Diego Ortiz (Toledo, ca. 1525 - ?, dopo 1570)
da “Trattado de Glosas sobre Clausulas”, Roma, 1553
Recercada primera
Recercada segunda

D’incerto (XVI sec.)
da “Corona - Primo Libro delle Napolitane a tre et a quattro voci”, Venezia, 1572
Bon cacciator già mai
da “Canzon Napolitane a tre voci”, Venezia, 1566
Villanella villanella

Baldassarre Donato (ca. 1530 – Venezia, 1603)
da “Il Primo Libro di Canzon Villanesche alla Napolitana a tre voci”, Venezia, 1550
Chi la gagliarda

Anonimo
Passamezzo antico

Anonimo
Passamezzo moderno

Tiberio Fabrianese (XVI sec.)
da “Il Primo Libro di Canzon Villanesche alla Napolitana a tre voci”, Venezia, 1550
La canzon della gallina

Girolamo Conversi (Correggio, sec. XVI)
da “Il Primo libro delle canzoni a cinque voci”, Venezia, 1573
Sola soletta

Domenico Maria Ferrabosco (Bologna, 1513 – 1574)
dal “Primo libro di madrigali de diversi eccellentissimi autori a misura di breve a quattro voci”, Venezia, 1542
Io mi son giovinetta
Io mi son giovinetta, intavolatura strumentale di Bernhard Schmid il vecchio (Strasburgo, 1535 – 1592)
da “Zwey Bücher einer neuen kunstlichen Tabulatur auff Orgel und Instrumenten”, Strasburgo, 1577

Leonardo Primavera (Barletta, ca. 1540 – Napoli?, dopo il 1585)
da “Il Primo Libro de Canzoni Napolitane a tre voci”, Venezia, 1570
Dormendo mi sonniava
Mamma nu grosso pollice
Tre donne belle fanno gran battaglia

Girolamo del Montesardo (sec. XVI-XVII)
da “Nuove Inventione d’Intavolatura”, Firenze, 1606
Folia chiamata così da spagnuoli

Antonio Scandello (Bergamo, 1517 - Dresda, 1580)
da “El Primo Libro de le canzoni napoletane”, Norimberga, 1564
Haveva na ga.
da “Il II Libro delle Canzoni Napolitane”, Monaco, 1577
S’io canto e tu mi spacci per cicala

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Celesti giri e musicali accenti
“CELESTI GIRI E MUSICALI ACCENTI” musica e danza tra Basso Medioevo e Tardo Rinascimento. Celesti giri e musicali accenti è un programma di musiche e danze tratte da alcuni importanti manoscritti e da stampe del periodo che va dal Basso Medioevo fino al Tardo Rinascimento. Lo spettacolo tuttavia non segue un ordine cronologico: abbiamo preferito costruire un andamento per temi; al pubblico il compito di cogliere le suggestioni ed il filo lungo il quale scorrono passi, voci e note.
Per quanto riguarda la danza, è importante sapere che in Occidente venne codificata per la prima volta in trattati nel XV sec.; fondamentali sono il De arte saltandi & choreas discendi (1416) di Domenico da Piacenza e il De pratica seu arte tripudii di Guglielmo Ebreo da Pesaro, conosciuto in varie redazioni successive di contenuto non perfettamente coincidente, risalenti perlopiù al periodo compreso tra gli anni 1460 - 1475. Il ruolo sociale e celebrativo dell’arte di Terpsichore crebbe nelle corti italiane del Cinquecento, quando saper danzare era requisito fondamentale nella vita del cortigiano. Due ‘maestri di ballare’ italiani che ci hanno lasciato importanti documenti sono Fabrizio Caroso (prob. Sermoneta, Latina, tra il 1527 e il 1535 - ?, dopo il 1605) con Il Ballarino (Venezia, 1581) e la sua riedizione intitolata Nobiltà di dame (Venezia 1605) e Cesare Negri (Milano, ca. 1535 - ivi, dopo 1604) con il trattato Le gratie d'Amore (Milano, 1602): da ognuna di queste raccolte del XV e XVI sec. vedrete la ricostruzione di alcune coreografie.
Variazioni e adattamenti saranno invece eseguiti su altre musiche per danza: un importante autore presente nel programma è Thoinot Arbeau; nel nostro spettacolo proponiamo alcune variazioni ispirate ad una sua coreografia raccolta in Orchesographie (1589), uno dei più dettagliati trattati coreutici in uso nella Francia del XVI sec.
Vedrete poi alcune variazioni di gagliarda su Tourdion, di Pierre Attaignant (1484- ca. 1530) e su Gaillarde di Michael Praetorius, quest’ultima tratta dal Terpsichore Musarum, (Wolfenbüttel, 1612), una delle più ampie sillogi di musica per danza: ca. 300 brani di provenienza francese, tramandate dal maestro di ballo del duca Friedrich.
I suoni che aprono lo spettacolo giungono a noi da una delle più importanti raccolte di musica medioevale: le Cantigas de Santa Maria; le parole di un troubadour del XII sec, Guillebert di Berneville, accompagnano invece la melodia di Cuidoient le losangier (Dicono i maldicenti); troviamo poi l’“allegrezza” nel saltarello anonimo della fine del XIV secolo e nei noti canti dai Carmina Burana, inni ai piacere e al divertimento con un tocco di satira ai costumi dei potenti.
Sotto il segno del ‘chi vuol esser lieto sia del doman non c’è certezza’ è il tema di Hoy comamos y bebamos: canto spagnolo dalla raccolta del Cancionero musical de Palacio, lo chansonnier più importante, se non altro per la ricchezza di materiale sopravissuto, noto anche col nome di Cancionero de Barbieri, dal nome del suo scopritore. In esso si trovano villancicos amorosi tipici dei musici e cantori della corte castigliana della regina Isabella o di quella aragonese del re Ferdinando; dalla medesima raccolta Rodrigo Martines, ritratto di colui che nel nostro immaginario può configurarsi come il folle del villaggio. Sempre di area spagnola è il Propina de melior tratto dal Cancionero musical de Sevilla, noto anche come Codice Colombino, dal nome della biblioteca sivigliana che lo custodisce.
Due brani di area italiana sono tratti da Il primo libro de balli (Venezia, 1578) di Giorgio Mainerio, una delle fonti italiane più importanti per il repertorio di musica per ballo che in precedenza, pur se praticato, era conosciuto e trasmesso oralmente.
Chiude lo spettacolo Claudio Monteverdi con una struggente passacaglia da una delle sue raccolte madrigalistiche più importanti: l’ottavo libro, dedicato all’amore e alla guerra.

(Silvia Pezzenati, Daniele Salvatore)
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CHARIVARI ENSEMBLE:
Emanuela Di Cretico: Flauti a becco, Storta
Daniele Salvatore: Zitera, Flauti, Storta, Flauto a tre fori e Tamburo, Chitarra battente, Canto
Dante Bernardi: Dulciana, Piva, Bombarda, Storta
Laura Pezzenati: Tamburello, Castagnette, Danza
Silvia Pezzenati: Danza


"La musica porge a tutti i nostri sensi singular conforto,
quasi come ella fusse di nostri spirti naturalissimo cibo..."
(dal De pratica seu arte tripudii di Guglielmo Ebreo)

Quen a omagen da virgen/Como poden, da Cantigas de Santa Maria
ANONIMO (XIII sec.)

Amoroso, dal De pratica seu arte tripudii
 GUGLIELMO EBREO DA PESARO (ca. 1420 - ?, dopo il 1480)

La fia Guielmina, dal De arte saltandi et choreas discendi
DOMENICO DA PIACENZA (Piacenza, fine sec. XIV - ? Ferrara ca. 1470)

Gioliva, dal De pratica seu arte tripudii
GUGLIELMO EBREO DA PESARO

Cuidoient li losangier, Paris, Arsenal MS 5198
GUILLEBERT DE BERNEVILLE (XIII sec.)

So ben mi c’ha bon tempo, da Le gratie d’amore
CESARE NEGRI (1535ca. - dopo il 1604)

Ardente Sole, da Il ballarino
MARCO FABRITIO CAROSO
su  Pass et medio, da Danserye
TIELMAN SUSATo (ca. 1515 – ca. 1566)

Alta Mendozza, da Le gratie d’amore
CESARE NEGRI
su A lieta vita, GIACOMO GASTOLDI (ca. 1555-1609)

Schiarazula Marazula, da Il primo libro de balli
GIORGIO MAINERIO (ca. 1535 - 1582)

Propina de melior, dallo Chanconnier de la Colombina
ANONIMO (seconda metà del XV sec.)

Bache bene venies – In taberna quando sumus Carmina Burana,
fonti musicali varie di BENEDIKTBEUERN (XII sec.),

Petit riense dal De pratica seu arte tripudii
GUGLIELMO EBREO DA PESARO

Saltarello III, London, B. M. add 29987
ANONIMO (fine XIV sec.)

Ungaresca e saltarello da Il primo libro de balli
GIORGIO MAINERIO

Rodrigo Martines dal Cancionero musical de Palacio
ANONIMO (Madrid, ca. 1490)
 
Spagnoletto, adattamento su coreografia di M. F. Caroso
su Spagnoletto, da Terpsichore Musarum
MICHAEL PRAETORIUS (1571 - 1621)

Hoy comamos y bebamos, dal Cancionero musical de Palacio
JUAN DEL ENCINA (1468 – ca. 1530)

Tourdion
PIERRE ATTAIGNANT (1484 ca. - 1552)

variazioni di gagliarda su Gaillarde, da Terpsichore Musarum
 MICHAEL PRAETORIUS (1571 - 1621)

Les Bouffons (variazioni sulla coreografia di T. Arbeau), da Orchesographie
THOINOT ARBEAU (1520 - 1595)

Pavana “La Battaglia”, da Danserye
TIELMAN SUSATO

Amor (Lamento della Ninfa), da Madrigali Guerrieri et Amorosi
Claudio Monteverdi (1567 – 1643)
                                                                                                                                            
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Un caffè con Picander
    J. S. Bach, la musica e i testi di Christian Friedrich Henrici (Picander). Il programma è basato su arie tratte da cantate su testo di Picander, ‘il poeta di Bach’, compresa quella nota come “Cantata del caffè”. Completa il programma la nota sonata in si minore per flauto e cembalo obbligato. Il programma è nato come produzione per il Festival BWV BACH 2011, che si è tenuto a Rimini, in agosto, nell’ambito della Sagra Musicale Malatestiana ed è stato presentato con grande partecipazione di pubblico anche a Bologna e a Ferrara.

    (Breve presentazione) Durante i primi anni della sua permanenza a Lipsia J. S. Bach potè avvalersi della collaborazione di Christian Friedrich Henrici, nato a Stolpen nel 1700, poeta più noto come Picander che collaborò alla stesura di un numero importante di testi bachiani superando in quantità qualunque altro collaboratore e pubblicando alcuni brani nel primo dei cinque volume di poesie edite dal 1727. Da questa raccolta provengono i due brani Loure e Suite. Johann Sebastian Bach compose circa trecento cantate. Le cantate profane -poco più di una ventina quelle rimaste-, sono lavori celebrativi occasionali molti dei quali su testo elaborato da Picander. Tra le più note vi è certamente la cosiddetta Cantata del Caffè. La sua popolarità le deriva proprio dall’oggetto del contendere: il caffé. Da questa cantata viene l’aria di Lieschen in lode del caffè, Ei, wie schmeckt der Coffee süsse e l’idea stessa del programma.

Armonia delle sfere
Miho Kamiya - soprano
Daniele Salvatore - flauto traversiere
Perikli Pite - viola da gamba
Stefano Rocco - tiorba
Silvia Rambaldi - clavicembalo


UN CAFFÈ CON PICANDER
J. S. Bach, la musica e i testi di Christian Friedrich Henrici (Picander)

J. S. Bach
dalla Cantata BWV 156 Ich steh mit einem Fuß im Grabe
- Sinfonia                                                                                                  

dalla Cantata BWV 249 Oratorium Festo Paschali
- Adagio                                                                                                                   
- Seele, deine Spezereien                                                                                        

dalla Cantata BWV 211 Schweigt stille, plaudert nicht (Kaffeekantate)
- Ei! wie schmeckt der Coffee süße                                                                         
 
Ch. Fr. Henrici
da Gedichte-Nouvellen I volume
Loure-Suite                                                                                                             

dalla Cantata BWV 248 Und es waren Hirten in derselben Gegend - Weihnachts-Oratorium II
- Frohe Hirten, eilt, ach eilet                                                                      

J. S. Bach
- Sonata in si minore BWV 1030

J. S. Bach
dalla Matthäus-Passion BWV 244
- Aus Liebe
- Erbarme dich

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Il Mondo va in giro
    Un viaggio musicale lungo la via Emilia nell’Italia del Seicento. Il programma è stato pensato per una tournee in Francia e verrà presentato in anteprima a Bologna in ottobre.

  (Breve presentazione) Il programma vuole offrire un saggio di ciò che il viaggiatore seicentesco avrebbe potuto ascoltare passando “lungo la Via Emilia” (e facendo, perché no, tutte le deviazioni necessarie), toccando alcuni grandi che in questa regione sono nati (Frescobaldi apre il secolo, Corelli lo chiude), o vissuti, o che hanno pubblicato, o che hanno lasciato scie di manoscritti che con il divertimento del ricercatore (figura a volte ingiustamente maltrattata) siamo andati a ritrovare e a rendere di nuovo fruibili.
 
Armonia delle sfere
Santina Tomasello - soprano
Daniele Salvatore - flauti dolci
Mauro Valli - violoncello
Silvia Rambaldi - clavicembalo


IL MONDO VA IN GIRO
Un viaggio musicale lungo la via Emilia nell’Italia del Seicento

Girolamo Frescobaldi (Ferrara, 1583 - Roma, 1643)                                                                   
- Canzona detta La Bernardinia
- Cosi mi disprezzate
- Se l'aura spira

Marco Uccellini (Forlimpopoli, 1603 ca. –, 1680)                                                                         
- Symphonia 34  “A gran battaglia”

Emilio de’ Cavalieri (Roma, 1550 – 1602)
- O che nuovo miracolo

Anonimo (XVII sec.)
- Aria di Fiorenza

Angelo Berardi (Sant’Agata Feltria, c. 1636 - Roma, 1694)
- Canzone Seconda. ‘Il Mondo va in giro’                                                                                    

Bernardo Pasquini (Massa e Cozzile, 1637 - Roma, 1710)
- Pungentissimi sospetti
- Non più lagrime
- Tenta esercito d’affanni

Giuseppe Torelli (Verona, 1658 – Bologna, 1709)                                                                         
- Sonata XII

Giovanni Battista Bassani (Padova, ca. 1647 - Bergamo 1716)
- Più viver così
- Ama, e taci

Arcangelo Corelli (Fusignano, 1653 – Roma, 1713)                                                                     
- Sonata XII “La follia”

Antonio Maria Bononcini (Modena, 1677 - 1726)                                                              
- Idol mio bel tesoro (cantata per soprano, flauto e basso continuo)

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Folìas
  Follie musicali e ostinate idee. Questo programma unisce le mie due anime: quella del compositore e quella dello strumentista specializzato nel repertorio antico. Esso propone un panorama di mie composizioni originali scritte per strumenti antichi alternate ad alcuni brani provenienti dal repertorio più tipico per tali strumenti dei secoli XVII e XVIII a cui in maniera diversa si possono ricollegare.

   (Breve presentazione) Il trait-d’union di tale proposta è da ricercare prima di tutto nell’idea del basso ostinato. Di questi bassi ostinati uno dei più noti e utilizzati è certamente quello che viene chiamato “follia”. Questo basso lo troveremo realizzato in tre diverse versioni: le prime due di compositori vissuti nel Seicento: Michel Farinel e Girolamo del Montesardo, l’ultima, moderna, di Daniele Salvatore nella quale l’autore si è divertito a trasformare la “follia”, come ha scritto Chiara Zocca, in una «rivisitazione contemporanea dell’antica forma realizzata con idee felicissime, che esplorano nuove sonorità, dalla new age al movimento di tango: intelligente e ben costruito».
  Nel solco del basso ostinato è anche la Passacaglia della carne e dello spirito, concepita nell’ottica rinascimentale del ‘sonare con ogni sorta di stromento’, ma con soluzioni armoniche più vicine al jazz, mentre se ne scostano Prima di Boob, sviluppato come una sorta di moto perpetuo e composto per cembalo solo e Alla fine dell’infinito, un brano di recente composizione scritto per la formazione al completo.

Armonia delle sfere
Daniele Salvatore - flauto dolce
Perikli Pite - violoncello
Silvia Rambaldi - clavicembalo


FOLìAS
Follie musicali e ostinate idee

Michel Farinel (1649 – inizio sec. XVIII)
Faronels ground

Daniele Salvatore (1957)
Prima di Boob (1997, per clavicembalo solo)

Girolamo del Montesardo (sec. XVI-XVII)
Folia chiamata così da spagnuoli

Daniele Salvatore
Passacaglia della carne e dello spirito (1993)

Bernardo Pasquini (1637 – 1710)
Passacagli per Petronilla

Daniele Salvatore
Alla fine dell’infinito (2009)

Anonimo
Ciaccona

Daniele Salvatore
La Follia (2001)


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Obbligato
  Le sonate per flauto/viola da gamba e clavicembalo obbligato di J. S. Bach. Questo programma ruota intorno al repertorio bachiano delle sonate scritte per uno strumento e clavicembalo obbligato.

   (Breve presentazione) Una sonata con clavicembalo obbligato è a tutti gli effetti una triosonata nella quale al clavicembalista toccano due parti reali, una alla mano destra che suona come se eseguisse la parte di uno strumento e una alla sinistra, che suona il basso armonico, la terza parte effettiva. In questa proposta del repertorio per flauto traverso-viola da gamba e clavicembalo obbligato, abbiamo preso in considerazione l’opportunità di rielaborare, per così dire, le triosonate virtuali per trasformarne alcune in reali sonate per tre strumenti. Per fare questo ci siamo avvalsi di due differenti maniere: utilizzando cioè la viola da gamba come rinforzo del basso nelle due sonate originali per flauto (Sonata in si minore BWV 1030, Sonata in la maggiore BWV 1032); “espropriando” la mano destra del clavicembalo della sua parte per (ri)assegnarla al flauto (Sonata in sol maggiore BWV 1027 per viola da gamba).

Armonia delle sfere
Daniele Salvatore - flauto traversiere
Perikli Pite - violoncello
Silvia Rambaldi - clavicembalo


OBBLIGATO!
Le sonate per flauto/viola da gamba e clavicembalo obbligato di J. S. Bach

Sonata in la maggiore BWV 1032
Largo e dolce – Allegro

Sonata in re maggiore BWV 1028
Adagio - Allegro - Andante - Allegro

Sonata in sol maggiore BWV 1027
Adagio - Allegro ma non tanto - Andante - Allegro moderato

Sonata in sol minore BWV 1029
Vivace - Adagio - Allegro

Sonata in si minore BWV 1030
Andante - Largo e dolce - Presto - [Allegro]

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Charivari Ensemble
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   Charivari Ensemble dal 1984 si dedica alla ricerca e all’esecuzione di musica strumentale medievale, rinascimentale e barocca. Il gruppo, formato da musicisti specializzati nel repertorio più antico, affronta programmi di diversa natura con formazioni che vanno dal trio all’orchestra da camera, e collabora in diverse occasioni con gruppi di danza storica e con attori di teatro.
   L’ensemble, nelle sue varie formazioni, ha vinto premi in vari concorsi internazionali e ha effettuato numerosi concerti per importanti enti (Unione Musicale - Torino, Associazione Musicale - Pesaro, Vittorio Cocito - Novara, Giuseppe Tartini - Roma, Amici della Musica – Ragusa, Ass. Liviabella – Macerata, Ass. Cult. L’Orfeo – Spoleto) rassegne e festivals (Bologna Festival, Restate – Reggio Emilia, Alia Musica – Parma, Festival Cusiano - Lago d’Orta, Echi lontani – Cagliari, Notti Malatestiane - Rimini) esibendosi altresì in luoghi storici di grande interesse (Castello Sforzesco - Milano, Oratorio Caravita - Roma, Abbazia di Serramonacesca, Castello di S. Leo, Museo Medievale - Bologna, Villa Litta – Milano, Villa Spinosa – Negrar, ecc.).
   Ha effettuato tournée all’estero, esibendosi in Egitto (Il Cairo, Alessandria), in Irlanda (Dublin, Carlow) e in Belgio (Genval-Bruxelles) e registrando per la radio egiziana e per la RTE (Radiotelevisione Irlandese).
   Come Aulòs Consort nome col quale per alcuni anni ha suonato musica barocca, ha registrato, in prima assoluta, la Partitura del primo libro de canzoni francese a 4 & alcune Suonate di Nicolò Corradini per la casa discografica ‘Tactus’ di Bologna. Contemporaneamente l‘opera è stata pubblicata a cura di Daniele Salvatore e Giovanni Torlontano dalla casa editrice Ut Orpheus-Bologna. Un secondo compact-disc, Gnich Gnach e altri balli strumentali italiani, prodotto dalla ‘Videoradio’ di Milano, ha presentato, per la prima volta su disco, il corpus di balli contenuto in un manoscritto anonimo del XVII sec. conservato a Bologna presso il Civico Museo Bibliografico Musicale. Col nome attuale ha inciso un CD dal titolo Delle virtute et arte del danzare (Harpo) contenente una miscellanea di musica vocale e strumentale per danza rinascimentale e Il riposo dell’amore (Enarmonica) registrazione del concerto-spettacolo sull’arte trovadorica e trovierica con la partecipazione dell’attrice Sara Galli.
    Il gruppo utilizza strumenti originali o copie di strumenti storici e, quando richiesto dal programma, si esibisce con costumi d’epoca.
   Charivari Ensemble propone da sempre spettacoli sia con attori (letture da I racconti di Canterbury, con Duilio Del Prete, Rappresentazione di Santa Uliva e Fabula di Orfeo di Poliziano, con l’Istituto di Ricerca Teatrale, Né obbediente né povero né casto, col laboratorio Teatrale “La Serra”, Elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam, con Sara Galli) sia con l’ausilio della danza. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, la collaborazione attuale (per lo spettacolo Celesti giri e musicali accenti) è nata in occasione dell’esibizione al ‘Bologna Festival 2001’ e vede protagoniste due danzatrici, Silvia e Laura Pezzenati, formatesi con Bruna Gondoni, allieva di Andrea Francalanci, danzatrice, coreografa e direttrice della compagnia Il Ballarino di Firenze e, relativamente ai corsi di danza barocca con Deda Cristina Colonna, probabilmente la più importante interprete in Italia di questo filone. Le due danzatrici, oltre alla danza rinascimentale, hanno studiato danza popolare e frequentato laboratori teatrali.

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Armonia delle Sfere
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    Armonia delle sfere è un gruppo musicale formatosi a Bologna dalla collaborazione di alcuni docenti (Daniele Salvatore e Silvia Rambaldi) del Conservatorio e che comprende artisti provenienti da diversi ambiti della musica antica (dal Rinascimento al Barocco). Tra gli artisti che più spesso collaborano ci sono le cantanti Miho Kamiya, Santina Tomasello e Gloria Banditelli,  il liutista Stefano Rocco, il violoncellista Mauro Valli, il violoncellista e viola da gamba Perikli Pite. Attualmente il gruppo sta ultimando la registrazione di un CD di Arie di G. Frescobaldi con la collaborazione, tra gli altri del controtenore Tadashi Miroku, del tenore Vincenzo Di Donato del basso Marcello Vergetto e dell’arpista Marianne Gubri.
    A partire dalla formazione in duo (flauto dolce e clavicembalo) con la quale il gruppo Armonia delle sfere ha iniziato l’attività nel 2009, invitato a eseguire l’integrale delle sonate per flauto dolce di G. Fr. Händel al Festival “Gorizia Classica”, l’ensemble è in grado di proporre organici differenti in funzione del programma. L’ensemble spazia più spesso dal trio strumentale (con l’aggiunta di un altro strumento con funzione di continuo: cello, viola da gamba o tiorba), a formazioni in quattro o cinque esecutori, spesso con una cantante.
    In trio, organico strumentale con il quale si è più spesso presentato, ha eseguito l’integrale delle Dodici Sonate di Mancini per flauto dolce e basso continuo e ha presentato alcuni programmi su musiche di J. S. Bach e un programma incentrato sui bassi ostinati tra musica antica e musica contemporanea. Ha proposto in varie occasioni  programmi con cantanti e diversi strumenti, omaggiando anniversari importanti quali quelli di G. Fr. Händel, A. Scarlatti, B. Pasquini. Di recente ha proposto un programma imperniato su autori emiliano-romagnoli lungo un ipotetico percorso attraverso la via Emilia e un programma di arie da cantate di J. S. Bach.
    Armonia delle sfere si è esibito in festival e rassegne importanti quali il Festival BWV Bach (Rimini), il Festival “Marco Scacchi” di Gallese (Roma), il Festival di Musica Antica di Salerno, il San Giacomo Festival  di Bologna, Gorizia Classica, Festival Musica poesia e arte per Ferrara, Festival di Villa di Vico (Firenze), la Sagra Malatestiana di Rimini, ecc., collaborando spesso, anche singolarmente, con il “Museo San Colombano” che custodisce, a Bologna, la collezione strumentale di Luigi Ferdinando Tagliavini.



Daniele SALVATORE (flauti dolci e traversiere)
Vedi Biografia 

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Silvia RAMBALDI (clavicembalo)
 è docente di clavicembalo presso il Conservatorio di Musica “G.B. Martini” di Bologna, dove si è diplomata col massimo dei voti e la lode con Annaberta Conti. Ha studiato basso continuo con Jesper Bøje Christensen. Ha tenuto corsi perfezionamento e seminari sia di clavicembalo che di basso continuo presso l’Università degli Studi di Ferrara, i Conservatori di Pesaro, di Benevento, di Campobasso e di Ferrara (coordinatrice dei corsi della sperimentazione biennale Tastiere rinascimentali e barocche, 2002/2004) e per Enti ed Associazioni (Roma, Faenza, Montevarchi, Santu Lussurgiu, San Severino Lucano). Svolge attività concertistica come solista, con prestigiosi solisti e con varie partecipando  ad  importanti  rassegne musicali.
Ha collaborato come solista con l’Orchestra Filarmonica Slovena, con l’Ensemble Barocco di Bologna; col Teatro di Smirne, con il Teatro dell’Opera di Ankara; in duo clavicembalistico con Musica Antigua di Palma De Mallorca; come maestro al cembalo, con il Teatro Rossini di Lugo, con il Festival Barocco di Viterbo e con l’orchestra del Conservatorio di Bologna. Con il Bal’danza Ensemble si è esibita a Stoccolma.
Ha effettuato registrazioni per la RAI ed altre emittenti ed è membro di giurie di concorso nazionali ed internazionali.
Per Tactus ha registrato: “Variationi  e partite” di Bernardo Pasquini (Premio della Critica Discografica Tedesca 1999/1, CD CLASSICA, maggio 1998: scelta dell’editore per l’interpretazione eccezionale); “Libro di fra Gioseffo da Ravenna” (Premio della Critica Discografica Tedesca  2002/2); “Madrigali diminuiti e passaggiati tra voce e cembalo” e “L’Armonia della Sirene”, cantate amorose di G. B. Bassani con il controtenore Tadashi Miroku. In occasione del 250° anniversario mozartiano ha prodotto, in duo con la clavicembalista Andreina Di Girolamo, un Cd con le “Sonate per clavicembalo a quattro mani”  di W. A. Mozart, distribuito dalla Presidenza della Regione Molise. Con Tadashi Miroku ha tenuto concerti in Giappone, alla Tokyo Opera City e al teatro della NHK.
All’attività  concertistica unisce l’attività musicologica: tiene conferenze, ha collaborato con le riviste Quattrocentoquindici, Hortus Musicus, Arte organaria, ha curato l’edizione moderna del manoscritto musicale seicentesco conservato alla Biblioteca Classense di Ravenna Libro di fra Gioseffo da Ravenna - eseguito al Ravenna Festival nel 1995 - per le edizioni dell’Associazione Clavicembalistica Bolognese. Con i gruppi Bal’danza e Armonia delle sfere si dedica alla ricerca  ed all’esecuzione della danza storica; tiene i corsi  di clavicembalo, clavicordo, basso continuo e prassi esecutiva barocca nell’ambito dei trienni e bienni specialistici del Conservatorio “G. B Martini” di Bologna. Con i cantanti Tadashi Miroku, Miho Kamiya, Santina Tomasello e Silvia Frigato,  ed i musicologi Elio Durante e Anna Martellotti, ha dato vita al Concerto segreto, formazione variabile che si dedica allo studio del repertorio madrigalistico tardo rinascimentale ferrarese. Una scelta di madrigali dedicati al Concerto delle Dame da Luzzasco Luzzaschi e da altri compositori della corte estense è stata recentemente registrata per Tactus (Madrigali per Laura Peperara).
Ha realizzato per duo clavicembalistico tutte le sonate con basso numerato di Domenico Scarlatti e, con la clavicembalista Andreina Di Girolamo, la danzatrice Rita Marchesini ed il chitarrista Alberto Rodriguez, le ha proposte recentemente in concerto per evidenziate le radici flamenche delle sonate scarlattiane, ottenendo entusiastici consensi sia da parte del pubblico che di eminenti studiosi, quali Emilia Fadini.
Con il flautista Daniele Salvatore, il soprano Miho Kamiya e gli allievi dei corsi di musica antica del conservatorio, ha collaborato a far rivivere il suono degli antichi strumenti della Collezione del maestro Luigi Ferdinando Tagliavini nell’ambito della manifestazione “Bologna si rivela” che si tiene annualmente al Museo S. Colombano di Bologna dal 2009. La sua ultima registrazione dedicata alle “Sei sonate per il clavicembalo” di Antonio Ferradini ha ricevuto eccellenti recensioni su Music Web (J. Woolf) e Sound and Music (G. Tasso). Si è dedicata allo studio della musica di illustri compositrici del passato rielaborando per due clavicembali brani di Elisabeth Claude Jacquet De La Guerre e proponendo con Tadashi Miroku, in concerto e in CD, le Ariette Op. VI di  Barbara Strozzi e nel 2009 ha costituito con Carlo Mazzoli un duo che presenta musiche per clavicembalo e fortepiano e per fortepiano a quattro mani. Si dedica allo studio e all’esecuzione del canto gregoriano.
 

Foto Miho KAMIYA (soprano)
   Laureata in canto lirico presso l’Università Statale di Belle Arti e Musica di Tokyo e ivi addottorata in canto barocco con una ricerca sulla musica tardo-rinascimentale alla Corte Estense. Ha studiato musica medievale a Tirburg (Olanda) con Rebecca Stewart e si è diplomata in canto barocco con Cristina Miatello presso il Consevatorio “Dall’Abaco” di Verona.
Ha vinto il secondo premio del "Concorso Associazione della Musica Classica” di Tokyo e il premio speciale per la partecipazione
al “Debut Concert for Young Artists” al Tokyo Bunka Kaikan. È stata finalista alla prima edizione del “ Concorso Internazionale della Musica di Tokyo” e al “10th International Singing Contest New Voice” di Yokosuka (Giappone).
Ha partecipato a vari concerti di musica antica, moderna e contemporanea nonché a svariati allestimenti operistici: “L'incoronazione di Poppea” di C.Monteverdi (Ottavia); “Dido and Aeneas” di H.Purcell (Belinda); “Orphee aux Enfers” di J.Offenbach (Minerva); “The Old Maid and the Thief” di G.C.Menotti (Laetitia). Dal 2007 fa parte del gruppo “Concerto Segreto”, una formazione variabile costituita a Ferrara nel 2007 dai musicologi Elio Durante e Anna Martellotti in occasione del quarto centenario della morte di Luzzasco Luzzaschi. “Concerto Segreto” riunisce artisti e studiosi attorno all'indagine storica e interpretativa sul madrigale ferrarese del tardo Cinquecento, con speciale attenzione al celebre Concerto delle Dame di Ferrara.
Ha collaborato nel 2008 al corso di basso continuo per clavicembalisti tenuto presso il Conservatorio G.B. Martini di Bologna.
Attualmente collabora, come cantante e ricercatrice, ai "Laboratori di Pratica Teatrale" del Comune di Ferrara; progetto in rete con il Teatro Comunale di Ferrara, con il Conservatorio di Musica “G. Frescobaldi” e con la Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara.


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Tadashi MIROKU (controtenore)
  Laureato e diplomato al corso di Master presso l’Università statale di Chiba, laureato in canto all’Università statale di Belle Arti e di Musica di Tokyo, ha studiato canto barocco con Cristina Miatello, Santina Tomasello e Gloria Banditelli. Dal 1999 canta come controtenore nei teatri giapponesi ed esteri.
In Italia ha cantato nei Teatri Comunali di Bologna, Ferrara, al Teatro Rossini di Lugo, al Teatro Nuovo di Verona ed al Teatro Raffaello Sanzio di Urbino. Avendo vinto varie audizioni collabora con numerosi gruppi musicali italiani, quali L’Homme arme, Accademia Bizantina, Bal’danza Ensemble, ecc. Ha partecipato a numerosi  festival  musicali quali Monteverdi Festival di Cremona, 
Viterbo Festival Barocco, Festival Musicale di Rovereto, Festival della Musica Sacra di Pisa, ecc. Ha partecipato a tutti i concerti e alle incisioni del Bach Collegium Japan dedicate a Bach e Handel dal 1996 al 1999. Dopo lo studio al DAMS presso l’Universita di Bologna lavora anche come regista teatrale nel campo dell’opera lirica. Ha curato la regia di numerose opere (“Dido and Aeneas” di H.Purcell, “La serva padrona” di G. B. Pergolesi, “La Dirindina” di G. B.Martini, “Il maestro di cappella” di D.Cimarosa, “Le nozze di Figaro” di W. A. Mozart, “Il Barbiere di Siviglia” di G.Rossini, “Il segreto di Susanna” di E. Wolf Ferrari, ecc.) e di spettacoli di musica antica quali “Il festino della sera del giovedi grasso avanti cena”, “Barca di Venetia per Padova” di A. Banchieri, la “Kaffe-kantate” di J.S. Bach, ecc. Organizza i suoi gruppi musicali “Giardino Musicale” e “Trovatori Levanti” in Giappone.
Ha tenuto un seminario di “Canto barocco” presso il conservatorio di Ferrara “G. Frescobaldi” negli A.A. 2001-2003. Ha realizzato per Tactus i progetti discografici Madrigali diminuiti e passaggiati, L’Armonia delle sirene, Cantate amorose di Giovan Battista Bassani e Ariette op.VI di Barbara Strozzi con la clavicembalista Silvia Rambaldi. E’ socio fondatore dell’ “Associazione Bal’danza” (Ferrara) e socio di “Japan Federation of Musicians”. Dal A.A. 2006 è docente presso GAKUSHUIN univ. life-long Learning Center (Tokyo).


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Santina TOMASELLO (soprano)
Nata a Messina, dopo aver conseguito i diplomi di Pianoforte e Canto presso il Conservatorio della propria città e di Clavicembalo presso il Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze, si è laureata in Lettere Moderne presso l’Ateneo fiorentino, con il prof. Piperno, discutendo una tesi su “Arie alla siciliana nel XVII secolo” e ha conseguito il diploma Accademico di II livello in Musica vocale da Camera con il prof. De Lisi sempre presso il Conservatorio fiorentino.
Si è perfezionata nel repertorio rinascimentale e barocco con Claudine Ansermet e Jill Feldmann, G. Garrido e A. Curtis.
Dopo il debutto nel ruolo della Seconda Donna in Dido and Eneas di Purcell presso il Teatro Niccolini di Firenze, ha iniziato una intensa attività concertistica che l’ha vista esibirsi presso sedi prestigiose, quali la Queen Elisabeth Hall di Londra, il Teatro La Pergola di Firenze il Teatro greco di Taormina, diretta da maestri quali  Andrew Lawrence-King, Kees Boecke. Alan Curtis, Gabriel Garrido, Giovanni Acciai, Howard Arman, Sergio Vartolo,  Fabio Lombardo ecc.
Nel corso degli anni ha cantato come solista in innumerevoli produzioni, fra cui le Johannes Passion  e Matthäus Passion e il Weihnachts OratoriumStabat Mater di Pergolesi,  di A. Scarlatti e di Haydn, il RequiemPetite Messe solennele di  Rossini  e ruoli nell’Orfeo di Monteverdi, l’Aurora ingannata di G. Giacobbi, La purpura de la rosa di J. Torrejon, la Rappresentazione di Anima e Corpo di E. De’ Cavalieri, La Liberazione di Ruggero dall’isola di Alcina, di F. Caccini, l’Erminia sul Giordano di M. Rossi, ecc.
Ha collaborato con alcuni tra i più qualificati complessi di musica antica, quali The Harp Consort, il Complesso Barocco, I solisti del Madrigale, l’Homme Armé, I madrigalisti ambrosiani, Modo Antiquo, Athestis Chorus, Auser Musici, Musica Figurata, con i quali ha partecipato a importanti Festivals e Rassegne musicali: Festival di musica antica di Utrecht, Boston Early Music, La Chaise-Dieu, Il Canto delle Pietre, Settembre Musica di Torino e Firenze, Festival cusiano di Musica Antica S. Giulio d’Orta, Settimana Intern. di Musica medievale e rinascimentale di Erice, Festival di Pieve e Castelli, Segni barocchi di Viterbo ecc.
Con il liutista Gian Luca Lastraioli ha approfondito il repertorio vocale del Tardo Rinascimento con due CD dedicati a Cosimo Bottegari e Enrico Radesca, salutati molto favorevolmente dalla critica (il CD dedicato a Bottegari in particolare è stato definito un “vero teatro dei sentimenti”). Con la clavicembalista Silvia Rambaldi e il suo ensemble “Concerto Segreto” ha iniziato una collaborazione che prevede una serie di concerti e registrazioni discografiche di elevato interesse musicologico.
Ha partecipato a tournées in Brasile, Germania, Inghilterra, Israele, Stati Uniti e Canada.
Attiva anche nel repertorio contemporaneo, è stata protagonista nei due atti unici Averroé di Marco Betta e Sogni Siciliani di Albino Taggeo, prodotti in prima assoluta dal Teatro Vittorio Emanuele di Messina per la stagione 1998-99.
Ha insegnato Canto barocco al Festival Internazionale di musica da camera di Paraìba in Brasile, presso i corsi estivi organizzati dall’Ass. “Il Teatro della Memoria” a Bagnacavallo (RA) e quelli tenuti dall’Ass. Euterpe Mousiké a Porretta Terme (Bo) e presso il Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza. E’ docente presso il Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna.

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Perikli PITE (viola da gamba)
Ha iniziato lo studio del violoncello nel Liceo Artistico a Tirana e ha proseguito presso lo stesso istituto, dopo aver vinto il concorso, la scuola media superiore e i corsi sperimentali di Composizione dove si è diplomato con il massimo dei voti. L'anno successivo ha vinto il concorso di violoncello presso l'Accademia delle Belle Arti  a
Tirana dove ha frequentato per due anni il corso di violoncello del M° H. Hoxha. Si è successivamente trasferito a Pesaro e ha proseguito gli studi presso il Conservatorio "G. Rossini" diplomandosi nel 1998 con il massimo dei voti e la Lode.
Ha frequentato i corsi di perfezionamento a Città di Castello e allo "800 festival di Saludecio", dove è stato premiato come migliore allievo, i corsi di musica antica "Le Metamorfosi di Praga", presso l'isola di S. Giorgio, Venezia 2002. Nel 2001 è stato ammesso alla Scuola Civica di Milano. Attualmente studia Viola da Gamba con il M° Roberto Gini presso il conservatorio di musica Arrigo Botto di Parma.
Ha ottenuto numerose borse di studio: Fondazione Gioacchino Rossini (Pesaro, 1997), Cecilia Ugolini Paci, III edizione (Pesaro, 1999), Fondazione Gioacchino Rossini di Pesaro (1999), Fondazione Giorgio Cini (Venezia, 2002).
Nel 2004 vince il Primo premio miglior ensemble di musica antica al Concorso “D. Caravita” di Fusignano come violoncellista dell’ensemble “Recitar Cantando”.
Collabora con prestigiosi enti lirici: Arena Sferisterio di Macerata, Festival Verdiano di Parma, Teatro Verdi di Sassari, Teatro delle Muse di Ancona . E con importanti direttori : Gustav Kuhn, Gianluigi Gelmetti, Angelo Carnpori, Nello Santi, Piero Bellugi, Massimo De Bernard. E' membro del "Rossini Cello Ensemble". Si è esibito come solista e in piccole formazioni cameristiche in varie stagioni e festivals in Italia e all'estero, tra cui: Belfort Festival, Università di Perugia, Festival di Saludecio, Teatro Lauro Rossi di Macerata, Auditorium Pedrotti e Teatro Rossini di Pesaro.
Collabora inoltre con La Calandria, Recitar Cantando, Europa Galante , con la solista di onde martenot Jeanne Loriod e con il regista Michai Kosakowsky.


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Mauro VALLI (violoncello barocco)
Da circa trent'anni si dedica prevalentemente alla musica antica, collaborando con alcuni fra i più importanti specialisti al mondo.
Membro fondatore dell'Accademia Bizantina, ha militato per venti anni in questo gruppo contribuendo in modo decisivo alla sua affermazione internazionale.
Attualmente è primo violoncello e solista de I Barocchisti di Lugano e del Complesso Barocco diretto da Alan Curtis. Collabora regolarmente con Diego Fasolis, e con Maurice Steger che è considerato il più importante e virtuoso solista di flauto dolce al mondo. Con Steger ha realizzato diversi CD, che riscuotono sempre 
un successo internazionale strepitoso. L'ultimo in particolare, dedicato alla scuola veneziana del '600, è stato premiato da tutte le riviste specializzate, ed ha stazionato per oltre un anno in vetta alla classifica dei dischi di musica barocca più venduti. Ha suonato al Concert Gebouw di Amsterdam in duo col celebre Anner Bylsma, che dopo il concerto ha detto: «Mauro Valli è un maestro degli abbellimenti! ».
Ha collaborato come primo violoncello alla incisione di tutto il repertorio barocco più importante: L'Offerta Musicale, I Concerti Brandeburghesi, le Suites, la Messa in si minore, le Passioni secondo Giovanni e secondo Matteo di Bach; L'Estro Armonico, La Stravaganza, Le Quattro Stagioni di Vivaldi, le principali opere di Monteverdi, svariate opere oltre alla Watermusic e al Messia di Haendel. Inoltre come solista ha inciso concerti di Vivaldi, Leo, Triosonate di Platti, Galuppi, l'opera omnia di Corelli, diversi CD dedicati ai compositori sel '600. Tutti i suoi cd hanno riscosso consensi unanimi e attestazioni di eccellenza.
Ha suonato in tutte le più importanti sale da concerto e stagioni di musica barocca di tutto il mondo, ripetutamente invitato, regolarmente acclamato.
Di prossima uscita per Sony è l'incisione delle Sei Canzoni di Angelo Berardi, noto e fondamentale teorico seicentesco ma ignorato come compositore. L'incisione ha strappato commenti entusiastici agli addetti ai lavori che hanno ascoltato in anteprima il CD; in particolare il famoso violoncellista e compositore palermitano Giovanni Sollima ha manifestato emozione, entusiasmo e ammirazione sconfinata per l'interpretazione. Il cd verrà presentato ufficialmente in occasione della prima esecuzione pubblica in tempi moderni delle Sei Canzoni di Berardi, prevista per fine giugno a Ravenna Festival nella Basilica di San Vitale.
Oltre al violoncello barocco si dedica ad altri strumenti storici, in particolare utilizza spesso un violoncello piccolo a cinque corde, strumento passato in disuso nell'800. Ha anche suonato per parecchi anni la viola da gamba, realizzando anche un cd come solista in un concerto di Haendel. Suona poi un Arpeggione, che si è auto-costruito con l'aiuto delle sorella e del cognato liutai. Il prossimo strumento in arrivo, (attualmente in costruzione) è il Baryton, strumento raro che utilizza corde di bordone (come la viola d'amore), e per il quale Haydn ha scritto 113 trii con viola e violoncello.
Christoph Coin, il famoso violoncellista francese, ha affermato pubblicamente che Mauro Valli è il migliore violoncellista barocco italiano.


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Stefano ROCCO (tiorba e chitarra barocca)
Ha studiato liuto rinascimentale presso il Conservatorio di Verona e si è laureato in Discipline della Musica all'Università di Bologna. Svolge da anni un'intensa attività concertistica, partecipando ad importanti rassegne e festivals internazionali (Utrecht, Salzburg-Festspiele, Roma-S.Cecilia, la Caixa Barcellona, Resonanzen    Vienna-Konzerthaus,   Madrid-Auditorio  Nacional
Tokyo Summer Festival, EuropäischeWochen Passau, Innsbruck, S.Maurizio-Milano, SchleswigHolstein, Festival delle Fiandre, Kyburgiade-Winterthur, Sablé sur Sarthe, Palermo-Antonio il Verso, BolognaFestival, Parigi-AbeilleMusique, Napoli-Pietà dei Turchini,  Melk, Amadeus-Genève, Sierre-Espace2, Musikfestspiele-Potsdam, Pigna, Regensburg, Monteverdi-Cremona, Israel Festival, Torino-Settembre Musica, DonauFestival, Trento-MusicaAntica, Trigonale, La Folia - Rougemont, New York -MostlyMozart- LincolnCenter, Valencia-Palau de la Musica, Bruxelles-KlaraFestival, Sagra Musicale Umbra).
Collabora con Marco Beasley e Guido Morini nell’ensemble Accordone, con I Barocchisti di Lugano, il duo di liuti Calliope, l'Orchestra Barocca di Bologna, l’ensemble Respighi, Cantilena Antiqua, Concertino Amarilli e varie altre formazioni. Ha registrato per la Radio della SvizzeraRadio Österreich), OPUS 111, la Radio Belga, ESPACE 2 (Suisse Romande), RAI, Cypres, Tactus, Bongiovanni. Ha svolto attività didattica presso il Centro Musicale dell'Università di Trieste e presso i corsi estivi di Perinaldo.

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The Bank of Turf
Musica tradizionale irlandese e scozzese

Emanuela Di Cretico: Tin Whistles, Percussioni
Annamaria Arcangeli: Voce, Percussioni
Roberto Galvani: Violino, Mandola
Daniele Salvatore: Flauto, Chitarra, Bodhran
Dante Bernardi: Scottish Pipe, Cucchiai

I singoli componenti del gruppo The Bank of Turf svolgono da molti anni la loro attività professionale musicale nei più diversi campi (musica antica, contemporanea, folk, classica, composizione); l’interesse e la passione comune per la musica e la cultura tradizionale celtica, soprattutto irlandese, ha fatto sì che nell’estate del ’96, dopo alcune “spedizioni” in Irlanda per approfondire le conoscenze sul repertorio, sugli strumenti e sulla prassi esecutiva, si unissero formando la band.
Dal poliedrico bagaglio di esperienze dei componenti del gruppo deriva un’esecuzione personale del repertorio tradizionale irlandese e scozzese in continua evoluzione, che è stato sempre molto gradito dal pubblico che ha potuto ascoltarli nei vari Festival Buskers, concerti tradizionali o, spesso, anche nei pub di diverse città italiane o al Teatro di San Marino.
Il gruppo è guidato da Emanuela Di Cretico che da alcuni anni unisce alla sua attività di strumentista quella di organizzatrice di manifestazioni (concerti e corsi) legate alla musica e alla danza tradizionale sia italiana sia proveniente da varie aree culturali europee e anche extraeuropee.
Il repertorio del gruppo comprende per lo più  musica vocale e strumentale tradizionale irlandese, nella quale sono rimaste tracce di musica celtica che la accomunano alla musica delle altre regioni geografiche (Gallia settentrionale, Scozia e Galles) abitate dagli antichi popoli celti.
Songs e Ballads sono canzoni strofiche narrative di tradizione popolare dell’area anglosassone, che raccontano storie di vita quotidiana, di personaggi particolari, “eroi popolari” che spesso suonano qualche strumento. Un detto irlandese esemplifica l’importanza della musica per questo popolo: per la vita di un uomo sono indispensabili «una donna, un giaciglio e un’arpa».
Accanto agli strumenti tradizionali (arpa, violino ecc.), oggi sono entrati a far parte dell’organico della musica popolare irlandese anche altri strumenti come la mandola, l’accordeon, la chitarra e il tin whistle.
Il Tin Whistle deriva da tutti quei tipi di flauti che sono stati costruiti lungo i secoli in argilla, in legno, con canne o in metallo. Lo strumento venne prodotto a partire dal 1840 e per molti anni venduto come giocattolo; in origine il bocchino era in legno, in seguito venne utilizzata la plastica, mentre per il corpo si utilizzò sempre il metallo. Oggi è considerato uno strumento vero utilizzato nella musica poplare da molti virtuosi, principalmente irlandesi (W. Clwncy, M. Russel, M. Bergin, P. Moloney).

Info:  Emanuela Di Cretico

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